L'ARTE DELLA CARTAPESTA A MATERA E IL SOGNO DI MATERA "CITTA' CREATIVA UNESCO"
La sezione di Matera della F.I.D.A.P.A. BPW Italia aderisce al tema nazionale “I talenti delle donne” e inaugura una serie di appuntamenti culturali nella città dei Sassi con “L’arte della cartapesta a Matera”, con la partecipazione dell’artista Francesca Cascione. Il dibattito, promosso nella chiesa del Cristo flagellato all’interno dell’ex ospedale San Rocco e condotto da Stefania De Toma, coordinatrice del C.P. Club UNESCO Matera, ha coinvolto la presidente della sezione materana di F.I.D.A.P.A. BPW Italia, Teresa Cosentino, la vice presidente del distretto Sud Est F.I.D.A.P.A. BPW Italia, Rosa Vulpio, la docente di storia dell’arte Pia Manicone, il presidente di Cna Leo Montemurro e il presidente della Camera di Commercio di Matera Angelo Tortorelli.
Un incontro molto interessante che ha riacceso i riflettori sulla realtà artistica e artigianale presente nella città di Matera e di rilanciare l’arte della cartapesta grazie anche alla passione e alla determinazione di una giovane artista emergente, Francesca Cascione.
Dopo aver contribuito al carro trionfale dell’edizione 2013 realizzato dal maestro artigiano Andrea Sansone quest’anno Francesca Cascione si è classificata al secondo posto, alle spalle del veterano Michelangelo Pentasuglia al concorso per la realizzazione del carro trionfale del prossimo 2 luglio in onore di Maria Santissima della Bruna. In serata il talento “rosa” della cartapesta materana ha raccolto l’invito ella Sezione di Matera della F.I.D.A.P.A., sodalizio femminile internazionale costituito proprio per la esaltazione delle arti e della professionalità come strumento di crescita e sviluppo sociale, per presentare una piccola mostra delle sue creazioni. La cartapesta nell’immaginario collettivo locale è associata al carro in onore della Madonna della Bruna, protettrice della città di Matera ma Francesca Cascione attraverso le sue creazioni si conferma una originale e sensibile interprete di modi e forme nuove di questa arte pregiata. Il volto di Marilin Monroe, il pccolo Principe e alcuni gattini si sono affiancati a puttini e colombe e ai dipinti su tela. La trentaduenne artista materana si è formata al Liceo Artistico di Matera per poi continuare a sviluppare la sua tecnica e il suo talento grazie ad un passione autentica, sottolineata nel corso del primo intervento dalla docente di storia dell’arte, Pia Manicone. “Francesca Cascione – ha dichiarato la docente Manicone – fa emergere dalle sue forme una sensibilità classico-rinascimentale che si coniuga molto bene con il materiale utilizzato, la cartapesta”.
“Questa tecnica legata alla cartapesta – ha ricordato Francesca Cascione – consente di mettere a frutto la creatività degli artisti non solo per la realizzazione del carro della Bruna ma anche per altri oggetti come quelli che ho presentato stasera. Avrete notato il piccolo Principe, Marilin Monroe ma realizzo anche mobili e complementi d’arredo e ho deciso di utilizzare la cartapesta anche per realizzare la cuccia del mio cane. La tradizione della cartapesta a Matera è antichissima ma a Matera non è ancora partito quel processo che consente di affermare quest’arte. A Grottaglie per esempio c’è un intero quartiere dedicato all’arte della ceramica. Matera deve dare l’opportunità alle nuove generazioni di poter apprendere l’arte della cartapesta”.
Sulla valorizzazione dell’arte della cartapesta a Matera Stefania De Toma ha ricordato il progetto Matera incarta Dante, avviato proprio nella chiesa del Cristo flagellato con la realizzazione di statue della Divina Commedia. Un progetto molto interessante che presto potrebbe trovare continuità grazie alla sinergia avviata con Cna, Camera di Commercio di Matera, Comune di Matera e Club Unesco Matera. “Noi pensiamo alla cartapesta come qualcosa di effimero ma questo materiale ha una vita lunga nel tempo. Quando abbiamo pensato al progetto di Matera incarta Dante il Club Unesco ci ha proposto di candidare Matera a città creativa Unesco per la cartapesta. Oggi l’unica città creativa Unesco in Italia è Fabriano, nota per le sue aziende che producono la carta. Posso annunciare in questa sede che il Club Unesco di Matera sta lavorando con la Cna per un protocollo d’intesa che possa favorire questo obiettivo cominciando con l’istituzione di una scuola della cartapesta”. Pensiamo anche ad un museo della cartapesta ispirato al museo delle cere di Londra, Parigi o New York, quello di Madame Tussauds per intenderci. Un museo che potrebbe ospitare una sezione dedicata al carro della Bruna ma anche statue di personaggi legati alla città di Matera, come Pier Paolo Pasolini, Mel Gibson, Wonder Woman piuttosto che Sant’Eustachio e così via. Un museo che possa affermare l’arte della cartapesta a Matera come è già accaduto a Lecce, Putignano o a Valencia, in Spagna”.
Leo Montemurro, presidente di Cna, annuncia i progetti in cantiere per rilanciare l’arte della cartapesta a Matera: “Francesca Cascione è la prova che fuga le preoccupazioni del recente passato, legate al fatto che i nostri maestri cartapestai hanno una certa età. Eppure Pentasuglia che quest’anno è tornato a realizzare un carro della Bruna, a 82 anni lavora dalle 8 del mattino alle 10 di sera, sicuramente perchè animato da una grande passione per la cartapesta. Francesca Cascione fa suo l’insegnamento dell’artista e dell’artigiano e conferma che il confine tra l’artista e l’artigiano è molto labile. Penso per esempio a Peppino Mitarotonda, un esempi di sintesi tra arte e artigianato. Questa sera posso annunciare che dopo un lavoro cominciato oltre dieci anni fa finalmente abbiamo firmato un protocollo d’intesa con il Comune di Matera sulla fabbrica del carro. Dopo il 2 luglio quei fatiscenti capannoni verranno abbattuti e ricostruiti. Ma noi abbiamo un problema: il rischio è che una volta realizzato il contenitore non ci siano i contenuti ma per evitare questo abbiamo deciso di costituire un protocollo d’intesa tra Club Unesco, Camera di Commercio, Comune di Matera, Cna e Associazione Maria Santissima della Bruna per garantire una fruizione di quei locali 365 giorni all’anno e non solo nei 5 mesi in cui si realizza il carro in cartapesta, che io definisco il più grande progetto di artigianato al mondo. In questa nuova fabbrica del carro possiamo inserire laboratori didattici, un museo dell’arte della cartapesta, un’area multimediale e un museo che faccia riferimento ai personaggi legati a Matera piuttosto che all’attualità. Ricordo anche che partendo dalla Convenzione Unesco di Parigi, che prevede tra i beni da tutelare anche i mestieri con la Camera di Commercio di Matera abbiamo proposto all’Unesco di tutelare tre mestieri dell’artigianato locale, in particolare quelli legati alla ceramica, alla panificazione e alla cartapesta. Rispetto alla tecnica e ai materiali utilizzati per le opere in cartapesta credo comunque che non si possa prescindere dal tradizionale gesso, senza però escludere la possibilità di affiancare anche la gomma lacca. Francesca Cascione rappresenta comunque un talento dell’arte della cartapesta che lascia ben sperare per il futuro ma non è l’unica: Michelangelo Pentasuglia quest’anno è affiancato da Massimo Casiello che ha realizzato la struttura in legno, Raffaele Pentasuglia e Angelo Palumbo. Colgo l’occasione anche per ricordare che nel 1999 con la Cna e la Camera di Commercio di Matera abbiamo costituito il Consorzio Altobello Persio, primo presidente Ginetto Guerricchio. Probabilmente il Consorzio non è decollato perchè era composto più da artisti che da artigiani. E gli artisti si sentivano ormai arrivati e non avevano intenzione di avviare nuovi progetti. Matera è ricca di artigiani di qualità come Giorgio Simeone, Peppino Mitarotonda e Franceschino Pentasuglia che ci ha lasciati di recente. Ricordo che abbiamo realizzato una mostra nella chiesa del Carmine annessa a Palazzo Lanfranchi in cui sono stati presentati mobili ispirati al tema del carro trionfale del 2 luglio materano. Credo che per valorizzare l’arte della cartapesta sia opportuno anche riprendere il dialogo con gli architetti per affrontare il tema del design e avviare una contaminazione tra le varie forme di artigianato. Matera 2019 è una straordinaria occasione anche per il mondo artigiano e dell’arte ma chiedo sia necessario un sforzo: distribuire i benefici un po’ più democraticamente perchè solo una parte degli artigiani, quelli presenti nel centro storico e nei Sassi ha dei benefici dai flussi turistici. Se Francesca Cascione vuole aprire in una zona dove c’è un flusso significativo di turisti deve fare i conti con prezzi di locazione che sono saliti alle stelle. Ci sono tanti giovani che arrivano in Cna per avviare un’attività ma l’ostacolo più grande è rappresentato proprio dai canoni molto alti dei fitti dei locali. Noi abbiamo chiesto a Sviluppo Basilicata di utilizzare le quindici unità immobiliari nel Sasso Barisano che erano destinate ad imprese innovative che sono mai partite visto ma non abbiamo avuto risposte in merito. Matera può diventare una vetrina dell’artigianato artistico regionale e si potrebbe anche utilizzare gli ipogei di piazza Vittorio Veneto per offrire una vetrina anche a tanti artigiani che lavorano nei centri della nostra provincia, in modo tale da ottenere visibilità nella capitale europea della cultura pur continuando a svolgere quella funzione sociale fondamentale nei centri in cui si registra ogni anno un progressivo calo della popolazione attiva. Le potenzialità legate al turismo dell’artigianato sono enormi. Pensate che una scuola di Venezia ha deciso di organizzare una gita a Matera ma nel programma non ha chiesto solo di visitare i Sassi, le chiese rupestri e la Cattedrale ma di poter osservare i lavoro di tre maestri artigiani: noi li abbiamo accompagnati da un ceramista, dal maestro cartapestaio Michelangelo Pentasuglia e dall’artigiano che lavora il tufo Giacomo Brucoli. Abbiamo lanciato il progetto Artigiano 5D proprio perchè con le cinque dita vogliamo affermare la manualità del lavoro artigiano. Con Camera di Commercio di Matera e Cesp abbiamo elaborato qualche anno fa il marchio Matera Doc che non ha avuto grande fortuna anche se ci sono artigiani affermati come Daddiego che inseriscono puntualmente questo marchio su tutti i manufatti realizzati nelle loro botteghe. Noi abbiamo chiesto alla Cna di rilanciare questo marchio che contraddistingue le nostre produzioni”.
Conclusione dei lavori affidata alla vice presidente del distretto Sud Est F.I.D.A.P.A. BPW Italia, Rosa Vulpio: “Con questo evento la nostra associazione ha valorizzato non solo un talento materano, quello di Francesca Cascione, ma ha offerto tanti spunti per valorizzare il potenziale del nostro territorio. Cerchiamo quindi di mettere in pratica la parabola dei talenti narrata nel Vangelo di Matteo. Francesca Cascione deve mettere a frutto il suo talento e dovrà aiutare gli altri a mettere a frutto i propri talenti. La Fidapa, attraverso questa iniziativa denominata “I talenti delle donne”, intende valorizzare i talenti già espressi sul territorio e di far emergere i talenti inespressi”.
Michele Capolupo