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MATERA INCANTA DANTE RACCONTATA A CARLO LEVI

Caro Carlo*,

è l’ora del tramonto, che inarrestabile chiude ogni giorno con la caduca certezza dell’essere nulla di fronte allo spettacolo della vita. Sono le 18,40 di un sabato d’inizio autunno, l’aria è soave, piazza Pascoli è più viva che mai, i canti del Purgatorio scorrono, come la pioggia che ha infestato l’Inferno ieri sera. Hanno aperto tre detenuti “e canterò di quel secondo regno dove l'umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno” (Purgatorio I, 4-6). Sono con il regista Franco Palmieri, il poeta Davide Rondoni, l’artista Mimmo Centonze, il giornalista Pino Suriano. Ammiriamo il cielo dai colori rosati e una nuvola minacciosa in disparte: la quiete e la tempesta.“E’ uno spettacolo della natura. Ed è gratis. Per tutti. Ogni giorno.” – afferma Palmieri, indicando quei colori che quasi sembrano delineare i misteriosi moti della nostra coscienza. Se potessi descrivere cosa è stata "Matera inCanta Dante" utilizzerei queste parole, ma soprattutto Umanità. L’umanità che si è manifestata negli occhi e attraverso le parole di quattrocento cantori, che hanno fatto respirare a Matera i versi più alti della poesia mondiale: Dante Alighieri e la sua Commedia, Divina. Quei coni rovesciati che sessant’anni fa hai magistralmente descritto paragonandoli all’Inferno dantesco sono stati il palcoscenico della nostra iniziativa. Dalla voragine alla montagna, dall’orrido abisso al Paradiso celeste, Piazza San Pietro Caveoso in una domenica mattina col suo splendido sole fulgente e tu a ricordarci che il massimo della miseria coincide col massimo della bellezza. Matera, mater, materia: città impressionante, disperata e bellissima, onore della Basilicata, vessillo della Cultura europea nel 2019, inCantata da Dante. Il 2, 3 e 4 ottobre la potenza della parola dantesca ha parlato al mondo, all’umanità e alle sue mille sfaccettature con la suggestione e l’unicità che solo la città dei Sassi possiede. L’oceano umano di persone ha affollato i punti cruciali della città scelti per la lettura (ex ospedale San rocco, piazza Pascoli, piazza San Pietro Caveoso), condividendo le umane passioni che 750 anni fa hanno profondamente smarrito il Sommo Poeta. Siamo tipi danteschi. Condividiamo il viaggio che Dante ha iniziato perché consapevoli che la vita è rischio e la materia di questo rischio è il senso stesso dell’esistenza. Viaggiare significa arrivare in fondo all’essere, rigiudicando e facendo esperienza, perché se la vita non la giudichi non diventa un’esperienza (D.Rondoni ndr). E l’esperienza nasce nonostante il dolore e la sofferenza, i vizi e le passioni, è unmotus continuus. Il racconto di questo viaggio è la Divina Commedia che, col fascino imperituro dei classici che sviscerano i nostri dubbi, è l’opera letteraria per eccellenza e Dante ne è l’Autore, che il mondo c’invidia perché ha il gran pregio di aumentare la nostra vita, proiettandola verso l’infinito, fino a dimostrare che la letteratura e la poesia non possono essere cosa diversa dalla vita, ma ne sono la radice stessa, più autentica e drammaticamente umana. A distanza di un anno dalla nomina a Capitale Europea della Cultura, grazie al viaggio con Dante, abbiamo compreso che una cultura partecipata, sostenibile e trasformativa può essere possibile, qui, dove il cielo e la pietra si fondono senza distinguersi. Perché, in fondo, cos’è essenziale in quest’epoca di crisi, se non la conoscenza? (“fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". Inferno XXVI, 119-120)

Noi siamo ancora qui a contemplare il tramonto, sintesi di combattimenti, trionfi e disfatte, ricordo di vita vissuta, fatiche e sofferenze . Ma non durerà molto, siamo di passaggio. Ci sarà un altro viaggio, un’altra selva. E’ da sempre così e così sarà per sempre, per noi, viandanti sperduti, ma costantemente meravigliati.

*Levi

Grazie all'instancabile visionaria Stefania De Toma (anima di MATERA INCANTA DANTE, nonché Presidente del Comitato promotore club UNESCO Matera) che, giunta vent’anni fa per la prima volta a Matera, ebbe il sogno di far riaffiorare la Divina Commedia nei Sassi di Matera, oggi divenuto realtà grazie anche a: Comitato Promotore club UNESCO Matera, Circolo La Scaletta, Società Dante Alighieri, Talia Teatro, Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, i Club UNESCO di Ginosa e del Vulture, Comitato Matera 2019, Comune di Matera e Regione Basilicata, associazione ‘Città che legge’.

Matera inCanta Dante Regia: Franco Palmieri. Aiuto regia: Antonio Montemurro

Si ringraziano SassiLive, Matera.ZON, Sassinellamanica.it (media web partner), TrmTv per le riprese e i servizi durante gli eventi preparatori, Telenorba per la ripresa completa dell’evento.

Grazie a Alessandra Porcari, Marella Porcari, Matteo Migliori, Nunzio Castano, Angela La Carpia, Annamaria Graziano, Mario Paolicelli, Eustachio Cancelliere, Giuseppe Donvito, Alex Maffei, Vito Digiesi, Alessandro Venturo, Francesco Duni, Alessandro Festa, Biagio Matera, Matteo Lella (infaticabili ragazzi della Scaletta).


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